Questo testo è stato scritto da Cooking Sections nel contesto della prima Assemblea CLIMAVORE, tenutasi al Museo delle Civiltà e al Campidoglio il 28 e 29 ottobre 20231. L’Assemblea CLIMAVORE esplora nuove tattiche culturali e artistiche per l’azione ecologica e la definizione delle politiche agroecologiche, reimmaginando il ruolo dei musei e delle istituzioni culturali come agenti di trasformazione dei sistemi alimentari e agricoli nel contesto della crisi climatica.
L’agricoltura è la cultura della terra. Da oltre un secolo, tuttavia, l’agricoltura industriale ha creato sistemi intensivi che si affidano a prodotti agrochimici per aumentare la resa ad ogni costo, dichiarando di nutrire la popolazione mondiale e al contempo distruggendo le antiche abitudini del vivere e coltivare la terra. Una frattura metabolica ha separato il suolo da ciò che significa coltivarlo, farvi crescere il cibo per nutrire la terra e i nostri corpi. Le molte colture del suolo e le molte culture nel nostro ventre sono sempre più distanti.
Ci riuniamo oggi a Roma, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, nella settimana del Forum Mondiale dell’Alimentazione, per affrontare il disgregato sistema alimentare creato dall’agricoltura intensiva e dalla filiera globalizzata. Questa Assemblea non si pone come immagine speculare di questo centro di autorità, ma piuttosto come suo doppio ribelle, che si chiede come ricollegare gli appetiti ai campi coltivati e il metabolismo al sottosuolo.
Le lotte per il clima non possono essere separate dai cambiamenti culturali, e i cambiamenti culturali richiedono nuove forme di azione. Nel 2015 abbiamo dato vita a CLIMAVORE, per proporre come nutrirci mentre le nostre azioni cambiano il clima. Con l’avanzare delle stagioni, ci rendiamo conto che è fondamentale mangiare meno proteine di carne allevata dall’industria, introducendo più prodotti coltivati localmente o piatti a base vegetale, ma forse non è sufficiente. CLIMAVORE va al di là di una dieta carnivora, onnivora, a km zero, vegetariana o vegana, per passare a un modo di nutrirsi che tenga conto delle stagioni di siccità, dei mari inquinati o dei terreni esausti.
Lavorando con aziende agricole, ristoranti e mense, abbiamo adattato alcuni processi e li abbiamo integrati in menu inclusivi verso le politiche di chi coltiva la terra. Attraverso la collaborazione con musei, istituzioni culturali ed educative, abbiamo lavorato con agricoltori, agricoltrici e scienziatə per sostenere, testare e implementare alternative che coltivando il cibo si prendano cura, allo stesso tempo, dei nostri habitat. Non esiste un solo modo per diventare climavore. Si tratta di un campo aperto all’azione collettiva. Affrontare la disgregazione del sistema alimentare non è solo una questione economica o ambientale, poiché riguarda, ad ogni latitudine, sia il corpo dei singoli che della moltitudine.
La monocoltura dei campi è una monocoltura della mente. Per trasformare questa lotta culturale dobbiamo ridefinire i valori di ciò che l’agricoltura può coltivare: per vedere uno spazio di civiltà in ciò di cui ci nutriamo.
Mentre la linea della siccità che attraversa il Mediterraneo si sposta, invitiamo tutti voi—agricoltori e agricoltrici, organizzazioni culturali, artistə, attivistə, chef, politicə—a riunirci per immaginare nuovi orizzonti e avviare azioni dirette per la giustizia alimentare. Ci sono molte iniziative, cooperative, reti, piattaforme e alleanze che stanno già percorrendo questa strada, ma sentiamo la necessità di immaginare questa assemblea per rafforzare il legame tra cultura e agricoltura sostenendo chi coltiva portando avanti idee di futuro agroecologico.
I musei e le istituzioni culturali che operano in Europa e Nord America—continenti che hanno esportato l’agricoltura estrattiva per decenni—hanno ora la responsabilità di riparare le ecologie umane, vegetali, fungine o microbiche in tutto il mondo. L’assemblea CLIMAVORE spera di costituire un forum pubblico per reimmaginare e discutere il ruolo che la cultura ha nel nutrire e coltivare insieme i corpi e gli spazi comuni che ci appartengono.
1 L’Assemblea CLIMAVORE è stata promossa da Visible (un progetto di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna), il partner di lunga data Fondazione Nicoletta Fiorucci, e CLIMAVORE x Jameel al RCA, in collaborazione con il Museo delle Civiltà di Roma, Roma Capitale, Gaia Art Foundation, Teiger Foundation e Hartwig Art Foundation. L’Assemblea è stata resa possibile grazie al sostegno di: American Academy in Rome, Academia Belgica, Real Academia de España en Roma, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e Circolo Scandinavo di Roma.