Il film From the Campidoglio to the Zoo esamina la persistenza della colonialità nell’Italia del dopoguerra attraverso il soggetto del “Ponte Flaminio” a Roma, progettato nel 1930 da Armando Brasini quando il nome dell’opera doveva essere “Ponte XXVIII Ottobre” con l’intento di celebrare l’impresa fascista della Marcia su Roma e fornire un ingresso cerimoniale alla città dal nord. Il ponte, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, venne ultimato soltanto nel 1951, e pur cambiando il suo nome, mantenne lo stile architettonico originario.
L’opera filmica di Thompson prende il titolo da un testo inedito dello scrittore africano-americano William Demby, che ha vissuto oltre vent’anni in Italia lavorando con registi come Federico Fellini e Roberto Rossellini e che, nel 1959, scrisse un saggio critico sul Secondo Congresso Mondiale degli Scrittori e Artisti Neri, avvenuto al Campidoglio e negli spazi dell’allora “Museo Africano” (l’ex “Museo Coloniale”), adiacente allo “Zoo” (oggi denominato “Bioparco”) di Roma. La proiezione del film al Museo delle Civiltà è stata sonorizzata da Dudù Kouate che ha riattivato, in una versione contemporanea, alcuni strumenti musicali dalle Collezioni di Arti e Culture Africane del Museo delle Civiltà mettendo in scena la loro dimensione immateriale.